Quando programmo i miei reportage fotografici, spesso ho ben chiaro quale sarà l’effetto finale che avranno le mie immagini in fase di post-produzione. Questo significa avere una visione a 360 gradi della propria attività dalla scelta del tema del mio reportage fotografico, alla pianificazione della giornata ideale per uscire e catturare le immagini necessarie. L’osservazione delle condizioni meteorologiche diventa fondamentale, poiché il tempo atmosferico può avere un impatto significativo sull’effetto emotivo delle fotografie. Personalmente preferisco uscire sempre durante delle giornate uggiose e nuvolose perché mi affascinano le atmosfere malinconiche e misteriose.
La fase di post-produzione per me è tanto cruciale quanto la stessa fase di scatto, non cerco solo di ottimizzare la qualità tecnica delle immagini, ma mi concentro principalmente su come rendere il flusso narrativo coerente e coinvolgente affinchè la resa delle emozioni, dello stile e del messaggio divenga ben chiara.
In questo articolo, esploreremo la tecnica del Bleach Bypass, un procedimento di sviluppo della pellicola cinematografica a colori che ha catturato l’attenzione degli artisti visivi per la sua capacità di conferire un’atmosfera unica e suggestiva alle immagini. Il nome stesso della tecnica deriva dal fatto che coinvolge il “bypass” del processo di sbiancatura della pellicola, noto come “bleaching”. Questo processo comporta la ritenzione delle particelle d’argento sulla pellicola, il che porta a una desaturazione dei colori e un aumento del contrasto.
Il Bleach Bypass consente di ottenere un maggiore contrasto e una riduzione della saturazione dei colori e un aspetto dell’immagine complessivamente più cupo ed evocativo.
Nel mondo del cinema, il Bleach Bypass ha trovato ampio impiego in diversi film iconici degli anni ’90 e 2000. Opere cinematografiche come “Orwell 1984”, “Salvate il soldato Ryan”, “Minority Report”, “Seven” e “300” hanno sfruttato questa tecnica per creare atmosfere intense e suggestive, amplificando l’impatto emotivo delle loro storie attraverso l’uso magistrale dei contrasti e dei toni desaturati.
Ma come si applica il Bleach Bypass nella fotografia? Molti fotografi hanno adottato questa tecnica per aggiungere drammaticità e profondità ai loro ritratti fotografici maschili. Come il fotografo polacco Andrzej Dragan, ha elaborato un suo stile personale rendendolo famoso per il suo “Effetto Dragan”. Sui volti protagonisti ogni ruga, cicatrice o imperfezione viene enfatizzata, aggiungendo maggiore profondità.
Al link di seguito le sue opere andrzejdragan.com
Personalmente, trovo che il Bleach Bypass sia particolarmente efficace non solo per i ritratti ma anche per le fotografie di paesaggi. Come ad esempio quando mi ritrovo davanti alla bellezza delle montagne della Basilicata, circondate da imponenti nuvole che si stagliano nel cielo, non posso fare a meno di lasciarmi trasportare dalle atmosfere epiche delle highland scozzesi. È in quei momenti che la tecnica del Bleach Bypass diventa il mio alleato creativo.
Dotata della mia fedele Canon 1DX Mark II e del versatile grandangolo Sigma, mi immergo completamente nella scena, cercando di catturare ogni dettaglio e sfumatura di luce. Scelgo deliberatamente di eseguire uno scatto sottoesposto, consapevole che questa tecnica mi permetterà di accentuare ulteriormente i contrasti e i dettagli durante la post-produzione.
Tornata nel mio studio trasformo l’immagine grezza catturata dalla mia fotocamera in una dotata di carattere: i contrasti diventano più intensi, i dettagli emergono con una chiarezza e l’atmosfera cupa e onirica delle highland scozzesi prende vita sullo schermo.
Sono sempre più convinta che la post-produzione non è solo una questione di perfezionamento tecnico, ma ben usata è il mezzo attraverso il quale possiamo trasformare le nostre visioni in realtà e comunicare efficacemente con il pubblico.
Ricapitolando eccovi alcuni dei tratti salienti che rendono maggiormente riconoscibile la tecnica:
Bleach Bypass offre infinite possibilità quindi se state cercando di aggiungere carattere e intensità alle vostre immagini, potrebbe essere esattamente ciò di cui avete bisogno.
Canon EOS-1D X Mark II
Canon EOS-1D X Mark II
Canon EF 70-200mm f/2.8L IS II
Sigma 14-24mm f/2.8 DG DN Art
Canon EF 24-70mm f/2.8L II
Zaino Manfrotto Pro Light RedBee-310